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Microsoft Build 2020 alla riscossa!

Lo ammetto, è stato proprio bello.

Satya Nadella (CEO, Microsoft), dopo aver chiesto l’anno scorso scusa per le frasi offensive su Linux (del suo predecessore), prosegue con l’operazione di rebranding di Microsoft. Nelle strategie dei movimenti c’è quella chiara di non andare contro gli oppositori al cambiamento, ma di togliergli piano piano i pilastri che lo sostengono. In questo Build, Microsoft ha dato l’immagine di un’azienda impegnata toglierne un paio a sé stessa.

Microsoft Build 2020 Splash Screen

Per più di due ore non si è visto Visual Studio, e anche .NET è arrivato dopo. Abbiamo visto Visual Studio Code e JavaScript. Abbiamo visto le nuove funzionalità per lavorare in team, e in remoto, con Github, Teams e Azure.
Windows e Ubuntu, da soli o insieme con WSL2, e l’appena rilasciato Windows Terminal (a breve un articolo dedicato).

L’impressione generale è ottima. Ho avuto la sensazione netta di valore aggiunto. Di una proposta che non parla solo del prodotto di casa. Non qualcosa che è migliore perché lo facciamo noi o perché lo usano milioni di persone. Le demo erano chiare e seguivano uno schema di comunicazione perfetto:
oggi lavorate così (con software open o closed, in locale o nel cloud che volete, nel linguaggio che preferite, etc.)
oggi stesso potete potenziare e migliorare il vostro modo di lavorare

Che ve ne pare? Non è stato detto, è uscita la nuova versione di X, aggiornate tutte le licenze, riscrivete tutto, migrate il mondo. Il messaggio è stato chiaro, usate le stesse cose che vi piace usare, che avete e che conoscete. Integrandole con i nostri servizi però farete di più e meglio. Se non vi trovate bene, amici come prima.

E i problemi, e le soluzioni, sono reali e per tutti gli utenti in ascolto. Dal freelancer, al Software Architect di una multinazionale, al manager, al board. Sentire che il passaggio da .NET 3.1 a .NET 5.0 sarà indolore, ed immediato, è manna dal cielo.
Le stoccate non velate da parte del creatore di Go si sono fatte sentire. Robert Pike in una recente intervista ha detto: “Non mi stupisce che Go sia alla base dell’infrastruttura odierna (Docker e Kubernetes, ndr). Noi abbiamo fatto un patto con i nostri utenti: la stabilità. Potete prendere il vostro codice scritto 10 anni fa e funzionerà sul Go di oggi.” Questi sono messaggi per i C-Level, più che per i DEV. Investite in qualcosa che duri nel tempo e che non costi soldi di aggiornamento perché qualcuno ha deciso per voi.

Avere il dual boot Windows e Linux è fastidioso. Perché non mettere un vero Linux, o meglio tanti Linux, nativamente (e con il supporto alla GPU, soon) su Windows? Chi ama Linux usa già Linux, chi preferisce Windows resterà su Windows. Chi si trova in una situazione ibrida adesso ha una scelta indolore, ma non legante. Se domani vorrà cambiare lo potrà fare, senza problemi di lock-in.

È complesso avere sempre un ambiente pulito per un progetto Github? Crealo, con un click, su Azure. Hai una configurazione che stai testando? Condivila con il tuo team, così da poter lavorare insieme, contemporaneamente e da remoto.

Il CEO di Microsoft ha tracciato una strada chiara, i soldi si fanno con Azure. Rendere il lavoro veloce e rapido per tutti i DEV, e rendere l’uso di Azure facile. Le parole usate sono “senza scrivere codice”, che possono suonare come la versione moderna delle demo “drag & drop”, ma in realtà celano una realtà ben diversa. Puoi fare un sacco di cose di base con delle semplici configurazioni, per il resto scrivi la tua estensione (e nel linguaggio che vuoi). Queste sono affermazioni per il pubblico business. “Personalizza il tuo Teams con i webhook del tuo CRM” sono spot semplici e di grande impatto. Nello stesso istante rilasci delle Challenge per ottenere un esame di certificazione gratuito, dove guarda caso troviamo un corso di formazione per personalizzare Teams (spiegando nell’intro che Teams è scritto con Electron, ovvero JavaScript, e gira dove vuoi). Non stai, imparando una tecnologia di Microsoft, ma una tecnologia open. Tecnologia che userai ANCHE per il prodotto in questione.

Nella seconda parte dell’evento si scende nei dettagli dell’offerta Microsoft. Azure, AI, BI, Big Data, DevOps, Databases, come è normale aspettarsi da un evento del 2020. Si parla di Blazor e di super Xamarin. Il tutto suona normale, come ulteriori frecce in un arco e per questo si fanno apprezzare maggiormente. Non più soluzioni-oracolo, insomma.

Lo ripeto, chi lavora e conosce Microsoft sa che questa nuova veste non è nata con l’evento appena concluso. È in atto da anni, quest’anno e in questo modo lo si è apertamente dichiarato a tutti i livelli (competitor compresi, e Google in particolare).

È tutto oro? Vedremo. Nel gruppo .NET Foundation Outreach Group, ovvero il gruppo che si occupa della diffusione dell’uso di .NET (di cui faccio orgogliosamente parte), si discute spesso di come rimuovere la percezione della “vecchia” Microsoft e di come fare comprendere che la .NET Foundation è un organismo indipendente (ne fanno parte anche Google, e AWS). Che .NET è open-source, e tutti possono partecipare alla sua evoluzione.

Le critiche maggiori si possono riassumere così:

  • Perché in .NET Core e Visual Studio Code è attivo di default l’invio statistico dei dati di utilizzo?
  • Perché la licenza del debugger C# rende così complesso creare un fork dell’estensione di Visual Studio Code?
  • Blazor ovvero il nuovo Silverlight
  • Xamarin? Perché non potenziare Electron?
  • Il Linux Subsystem e l’amore per Linux è solo un modo per mettere in pratico il vecchio “Abbraccia, Espandi, Estingui”

Microsoft è un’azienda, non una onlus, e ha uno storico di aziende e sviluppatori enorme. L’uso ventennale di C# e .NET (con relativi investimenti ed esperienze) non può essere ignorato. Su Linux non concordo, la vedo come la presa di coscienza che fare il porting su Windows di tutto è impossibile, inutile e antieconomico (fermando il passaggio dei DEV ai sistemi concorrenti). Sulle altre cose, ci stiamo lavorando.

La paura più grande dopo il vendor lock-in, e indirettamente il language lock-in, è adesso il cloud lock-in (cavallo di battaglia di Google). Microsoft ha fatto un bel lavoro di comunicazione e di upselling, spostando l’attenzione sul suo valore aggiunto e la sua Unique Selling Proposition. È un peccato che causa COVID-19 sia stato cancellato il Google I/O 2020. Trovo sempre molto istruttivo vedere come i concorrenti erodono quote di mercato al colosso AWS, ma questa è deformazione da startupper 🙂

Qual è stata la vostra percezione?


P.S. Anticipo le domande: No, non lavoro per Microsoft, o Google. Scrivo in C#, Python e Go su Visual Studio Code su Mac 😀